Osservatorio Astronomico e Parco Botanico del Chianti

L’Osservatorio Astronomico e’ situato in localita’ Montecorboli; e’ dotato del telescopio piu’ grande di tutta la Toscana e non e’ solo astronomico ma anche meteorologico, geo-sisimico e ambientale.
Nonostante i fruitori principali siano studiosi e ricercatori universitari (in particolare delle Universita’ di Firenze e di Siena) l’osservatorio si rivolge alle aziende agricole e agli operatori ambientali locali e soprattutto si presta ad attivita’ didattiche e divulgative verso le scuole primarie e secondarie oltre che verso gruppi di astrofili, cittadini e turisti appassionati e interessati alle materie ambientali e, in particolare, alla conoscenza del cielo.

Osservatorio Astronomico del Chianti (http://www.osservatoriodelchianti.it)

L’osservatorio Astronomico si trova all’interno del Parco Botanico dove  potrete ammirare molte specie erbacee, arbustive e arboree locali. Tra quelle erbacee-arbustive possiamo ricordare l’asparago selvatico, la ginestra,il radicchio selvatico,l’equiseto…
Mentre per quanto riguarda le specie arboree abbiamo varie specie di querce (rovere,roverella,cerro), lecci, frassini, aceri,corbezzoli…
Riportiamo sotto alcune di queste.

 

asparagus_acutifoliusAsparagus acutifolius L.
L’asparago selvatico e’ una pianta della famiglia delle Liliacee reperibile in tutto il bacino del Mediterraneo. I nomi comuni “asparago spinoso” e “asparago pungente” derivano dalle caratteristiche spine poste alla base dell’apparato fogliare.
E’ una pianta erbacea molto ramificata che puo’ arrivare anche a 2 metri di altezza.
In primavera dal rizoma (fusto sotterraneo modificato) spuntano i germogli (turioni) che, se non raccolti, diventano poi fusti. Gli asparagi selvatici si possono trovare facilmente nei boschi e in particolar modo sotto gli olivi. E’ molto divertente raccoglierli e soprattutto gustarli in frittate o risotti.

hyoseris_radiataHyoseris radiata L.
L’Hyoseris radiata o radicchio selvatico, una pianta appartenente alla famiglia delle asteracee. Il nome del genere si fa derivare dal greco hyo, maiale, e seris, una sorta di cicoria non dissimile dalla nostra lattuga. In sintesi, insalata o lattuga dei maiali. Comunque il nome piu’ comune e’ trinciatella, anche se gli viene attribuito anche il nome di radicchio selvatico. E’ una pianta mediterranea e da queste parti si trova molto facilmente nei campi, negli incolti, ai bordi delle strade ma anche nei muri fra le rocce. Alla pianta vengono attribuite delle proprieta’ diuretiche e rinfrescanti anche se e’ molto piu’ conosciuta per il suo utilizzo in cucina. Vengono infatti raccolte le tenere foglie basali che poi vengono lessate e utilizzate nei ripieni di torte e tortelli, oppure condite con olio e limone o ripassate in padella.

foeniculumFoeniculum vulgare Mill.
Il Foeniculum vulgare o finocchio selvatico e’ una pianta erbacea mediterranea appartenente alla famiglia delle Ombrellifere.
E’ una pianta spontanea, perenne, dal fusto ramificato, alto fino a 2 metri. Possiede delle foglie che ricordano il fieno, di colore verde e produce in estate ombrelle di piccoli fiori gialli. Seguono poi i frutti o acheni di colore prima verde e poi grigio.
Del finocchio selvatico si usano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti che vengono chiamati impropriamente semi. E’ una pianta conosciuta fin dall’antichita’ per le sue proprieta’ curative e culinarie. La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene appena il fiore e’ “aperto”, di solito a partire dalla meta’ di agosto fino a settembre. Il fiore puo’ essere usato fresco o essiccato. Il finocchio possiede proprieta’ diuretiche, antispasmodiche, antinfiammatorie; e’ utilizzato inoltre per chi ha difficolta’ digestive e nell’allattamento per ridurre le coliche d’aria nei bambini. E’ noto infatti che una tisana fatta con i semi di questa pianta sia molto efficacie nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia. Viene utilizzato in cucina prevalentemente per insaporire i cibi, si usano sia i fiori freschi sia quelli essiccati e i semi. I primi si utilizzano per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno,le olive in salamoia e la carne di maiale. I semi invece vengono usati per aromatizzare i tarallini della Puglia, per speziare il vino e in vari dolci.

rubusRubus ulmifolius Schott.
Il Rubus ulmifolius Schott meglio conosciuto come Rovo selvatico e’ una pianta appartenente alla famiglia delle rosacee. Ha un portamento molto vigoroso e invadente infatti assume sempre l’aspetto di un intricata massa spinosa impenetrabile. E’ molto diffuso nelle nostre zone, nei boschi e ai bordi delle strade.
E’ una specie interessante in quanto i suoi frutti (le more) sono molto apprezzati cosi come e’ molto apprezzato raccoglierli nel mese di agosto. Le more vengono consumate fresche oppure utilizzate per preparare deliziose marmellate.

taraxacumTaraxacum officinale, Weber
Il Taraxacum officinale, nome comune tarassaco, e’ una pianta della famiglia delle Asteracee. Comunemente e’ conosciuto come dente di leone, soffione o anche piscialletto perche’ di solito ai bambini viene raccontato che chi lo coglie bagnera’ il letto durante la notte. Botanicamente e’ una pianta erbacea perenne alta da 3 a 9 cm, presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie. La fioritura avviene principalmente in primavera, infatti in questa stagione possiamo vedere in mezzo ai campi questi simpaticissimi fiorellini gialli spuntare qua e la tra l’erba. Da ogni fiore poi si sviluppa un achenio ovvero un frutto secco indeiscente e provvisto del caratteristico pappo (ciuffo di peli bianchi). Le sue foglioline possono essere utilizzate in cucina per preparare fresche insalate oppure possono essere utilizzate lessate per la preparazione di ottime torte salate.

sonchusSonchus oleraceus L.
Il Sonchus oleraceus L. , meglio conosciuto qua dalle nostre parti come cicerbita, e’ una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee. Le infiorescenze sono di colore giallo e i frutti sono degli acheni con pappo. Sono molto comuni dalle nostre parti e in primavera possiamo trovare molte persone nei campi alla ricerca di queste cicerbite in quanto ottime da mangiare. La parte che viene raccolta ed in seguito cucinata sono le foglie, che lessate e scottate in padella risultano essere molto gradite.

Se volete approfondire meglio la vostra conoscenza sulle specie erbacee, arbustive e arboree delle nostre zone vi consigliamo di fare un salto al parco botanico del Chianti che si trova sulla strada che da San Donato in Poggio porta a Castellina in Chianti, subito dopo l’Azienda viticola Casa Emma.
Link http://www.parcobotanico.it

 

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