Area Archeologica di Ponterotto

A Ponterotto, nella vallata tra la riva sinistra del fiume Pesa e le pendici collinari, sono venute alla luce, al di sotto del riempimento alluvionale, una serie di strutture pertinenti ad edifici di cronologia e funzione diversa, abbandonati a seguito di eventi catastrofici e spogliati di tutti i materiali riutilizzabili fino al livello del piano di fondazione.

Con il materiale di spoglio delle strutture antiche furono realizzati, tra la fine del XV ed il XVIII secolo, una serie di drenaggi per bonificare l’area dalle acque sorgive.

I drenaggi avevano tagliato le strutture pertinenti ad un edificio etrusco ellenistico (II secolo a.C.), sorto probabilmente con funzione di manifattura-essiccatoio-magazzino per laterizi, vicino al quale, al di sotto di una vasca-lavatoio moderno che ha continuato a sfruttare la stessa sorgente, è stata rinvenuta una vasca quadrangolare di età bassomedievale che a sua volta poggia sopra una stratigrafia che va dal II secolo a.C. fino alla prima età imperiale.

 

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Nella parte più bassa del sito, presso la gora affluente di sinistra dell’Elsa, sono state rinvenute le strutture pertinenti ad una fattoria o alla pars rustica di una villa romana con fasi di costruzione e distruzione  che vanno dal I-II al VI secolo d.C. Di quest’ultimo periodo è anche una piccola necropoli.

L’area di Ponterotto appare quindi frequentata a lungo fin dall’antichità grazie all’abbondanza di acque sorgive e di terreno fertile, nonché di argilla finissima, detta “mattaione”, adatta alla fabbricazione di laterizi e di suppellettili ceramiche.

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